E’ l’uomo delle 24 Ore. Michele Beretta nell’arco di un solo mese ne disputerà ben tre. La prima è la 24 Ore di Le Mans che il giovane pilota italiano si è guadagnato grazie agli splendidi risultati ottenuti nella ELMS con il team Proton Competition, al volante della Porsche 911 GTE.
Successivamente, il 26 e 27 settembre, Michele si siederà al volante della Audi R8 del Team Phoenix Racing per correre la 24 Hours ADAC Total of Nordschleife Nürburgring. Questa sequenza di incredibili gare sarà completata da una terza 24 ore, quella di Spa-Francorchamps (24 e 25 ottobre).
Michele, ci racconti come si è concretizzata l’opportunità di correre la Mitica (non ci sono altri aggettivi per definirla) 24 ore di Le Mans?
“Le Mans era un obiettivo che ci eravamo posti. Per questo motivo, avevamo orientato il programma verso la ELMS con il team Proton Competition, in modo tale da acquisire esperienza con una squadra che vanta lunghi trascorsi a Le Mans e poterla inserire nel programma futuro. Gli ottimi risultati ottenuti nelle gare della ELMS e la sintonia instauratasi con il team hanno accelerato i tempi, al punto che la squadra mi ha proposto di correre già nell’edizione 2020 della 24 Ore di Le Mans. Ovviamente ho accettato con gioia e mi sto preparando al debutto in questa gara da sogno.”
In cosa consiste la preparazione per la 24 Ore di Le Mans? Ricordiamo che tu, benché giovane, hai una valida esperienza con le gare di durata. Hai corso già a Daytona e ben 4 volte nella 24 Ore di Spa. Non dimenticando il terzo posto ottenuto, ad inizio stagione, alla Bathurst 12 Hour.
“Nello specifico ho affrontato una sessione al simulatore indetta dall’ACO, l’organizzatore di Le Mans, in cui ho avuto modo imparare la pista e sono stato messo di fronte alle varie situazioni che si possono verificare durante la gara. Safety car, full course yellow, slow zone, e anche condizioni di scarsa aderenza. Niente di particolarmente diverso rispetto a quello che ho vissuto negli ultimi anni di gare GT, ma non bisogna mai dare niente per scontato, soprattutto quando si parla di Le Mans.”
A proposito della tua esperienza, cosa ti suggerisce avvicinandoti a Le Mans?
“Per anni, io ed il mio migliore amico abbiamo seguito Le Mans incollati alla televisione, dalla prima fino all’ultima ora… o almeno finché riuscivamo a tener gli occhi aperti. Ora sono felicissimo di poter correre nella gara endurance più prestigiosa de mondo, come lo sono per tutto il percorso fatto in questi anni. Questa è la prima sensazione che provo”.
“Per affrontare il weekend con il piede giusto, sarà importante arrivare alla prima sessione di prove e girare con regolarità per i primi tre-quattro giri, e stabilire da subito i riferimenti giusti in pista.
Questo mi permetterà di avere la serenità mentale giusta. Non sarà importante fare dei tempi impressionanti, ma la cosa che conterà, sarà di prendere il ritmo giusto con tranquillità. So che per fare un buon lavoro dovrò essere consistente e non commettere errori. Questo fa la differenza in queste gare. Altre cose a cui prestare attenzione? Ce ne sono molte, come ad esempio, ci sarà da stare con gli occhi aperti per la presenza in pista di molte vetture che hanno prestazioni differenti. LMP1 e P2 sono più veloci delle GT ed occorre fare molta attenzione a farsi superare senza perdere tempo, o peggio, fare danni. Questa situazione si ripete costantemente, di giorno e di notte.”
Hai un obiettivo per la tua prima Le Mans?
“Finire la gara è il primo obbiettivo. Guardando l’entry list, ho letto nomi importanti e devo dire che in GTE-Am ci sono piloti forti che renderanno la gara avvincente e di altissimo livello. Anche se ho solo tre gare alle spalle con questa macchina, penso di aver acquisito una conoscenza molto buona della Porsche. Tanto è vero che siamo primi in classifica in ELMS GTE. Non nascondo che è una della auto più belle che abbia mai guidato. La squadra è molto preparata, Proton Competition è un team che ha un’organizzazione perfetta e conosce molto bene la gara. Ci sono tutti i presupposti per fare una buona gara.”
Le Mans sarà una grande emozione, un appuntamento indimenticabile, ma appena sceso dalla Porsche 911 RSR #78 (compagni Felbermayr Jr – altro da definire) ti dovrai proiettare, mentalmente e fisicamente, verso il Nordschleife e lasciarti alle spalle la Porsche per entrare nella Audi R8 del team Phoenix Racing (compagni Kim Luis Schramm, Joules Gounon e Frank Stippler). La domenica dopo Le Mans sarai impegnato nella 24 Hours ADAC Total of Nordschleife Nürburgring (24-27 settembre 2020).
“Vivrò le prossime due settimane sul mio motorhome, andrò a Le Mans e poi al Nürburgring, per correre due gare incredibili, molto diverse tra loro e in due piste stupende. Saranno due settimane intense e voglio godermele al massimo.”
Quest’anno hai fatto un magnifico podio nella Bathurst 12 Hour, successivamente ti sei messo in mostra nel VLN e nella ELMS, in cui sei primo in classifica. Ciononostante, la chiamata per Le Mans è arrivata un po’ fuori programma. Sei stato colto di sorpresa?
“Sono pronto. Come ho detto, ho già corso 4 volte la 24 ore di Spa e una volta a Daytona. Inoltre ho già una buona esperienza con vari tipi di vetture GT. L’unica cosa che mi spiace è che per la mia prima 24 Ore di Le Mans non ci sarà il pubblico. Se hai corso a Le Mans tante volte, magari non ci fai caso, ma per la prima 24 ore, la sfilata e il movimento generato dal pubblico mi mancherà un po’. Quando salirò in macchina l’unica cosa che conterà sarà la gara e mi godrò in pieno tutto.”
Dopo Le Mans andrai al Nürburgring, ma le sorprese non sono finite, infatti a fine ottobre (24 e 25) sarai ancora in pista per un’altra gara di grande prestigio, la 24 Ore di Spa. In questa occasione troverai la Mercedes AMG GT del team HRT Haupt Racing, la vettura con cui sei salito sul podio in Australia, nella Bathurst 12 Hour.
“Questa è la gara che conosco meglio per avervi già corso con la Lamborghini. A Spa, così come al Nürburgring, le vetture più veloci in pista saranno le GT e noi piloti ci troveremo ad affrontare i sorpassi sempre guardando avanti, contrariamente a quanto accadrà a Le Mans. A Le Mans dovremo guardare gli specchietti per controllare le LMP e sorpassare le GT più lente. Questo è uno degli aspetti che differenziano la guida in queste tre 24 ore.”